martedì 30 gennaio 2007

Le seconde impressioni

Seconde perchè le prime sono ormai vecchie di ventisette giorni, e non sarebbe corretto passarle per fresche. Ma andiamo al dunque:

  • Clima. Freddo, ma davvero sopportabile. E lo dice uno che gli amici chiamano "il talebano" perchè a latitudini a sud di Tunisi veste guanti e berretto di lana. Neve: finora non tantissima. Ma bellissima. Soffice... Mmm...
  • Persone. Si distinguono due categorie: gli Erasmus e i locali (o, come direbbe un simpatico professore francese, the liquid strangers and the solid strangers. Seguirà post in proposito...). I primi sono sicuramente più socevoli, parlano tutti inglese, . I secondi sono un po' più timidi, biondi e cerulei, e parlano inglese meno spesso. Ma quando lo parlano... Lo parlano come si deve. Il mio pescivendolo di fiducia, qui, parla 7 lingue: finlandese, svedese, inglese, francese, spagnolo, italiano, greco. E invece di lavorare a Bruxelles, taglia carcasse di animali acquatici...
  • Automobili. Sembrano quelle che si vedevano in Italia 20 anni fa. Incredibile! Ammiro questi nordici puliti e tecnologici che non si curano dell'estetica se non prima della sbronza quotidiana. La macchina non è così utilizzata, e va in secondo piano. Ma le case sono mediamente più tecnologiche delle nostre, e un pc è ovunque.
  • Paesaggio. Magnifico. Passare sull'Aura ghiacciato per metà mentre due stormi di uccelli neri ti volano a due metri sopra la testa è davvero emozionante.
  • Cibo. Beh, questo merita un post apposito... Coff, coff...
  • Università. Che dire... Il rispetto dei professori verso i docendi è esemplare. Lo si trova anche in Italia, ma quando lo trovi dici ai colleghi: quello lì, quello sì è una persona ammirevole. E poi ti senti seguito. Riguardo le materie: qui si è più orientati all'IT che all'informatica. Non era quello che mi aspettavo, ma è ottimo: è qualcosa di complementare al mio bagaglio (a mano) culturale.
  • Linux. Non ce l'ha quasi nessuno!!! Ho trovato un difetto della Finlandia. Patria di Linux... Ma evidentemente nemo sistema operans profeta in patria.

Pensiero del giorno: sweet euphoria!

Canzone ascoltata: Chris Cornell, Pillow of your bones

Non era nella lista

Ogni volta che i miei amici mi chiedono come mai su Skype ho settato Finlandia come nazione, rispondo: «Beh, Inculonia non era nella lista...». Poi sogghigno.
Ma andiamo al dunque! Domani si parte per la Lapponia. Lappi, in finnico. Lappland, in inglese. Ho un dizionario trilingue in testa, ormai. Ho comprato le ultime cose (come degli utilissimi occhialini da snowboard, che con tutta probabilità non utilizzerò mai). Sono insieme eccitato e rilassatissimo, perchè per cinque giorni lascerò ogni preoccupazione studentesca in questa enorme camera di 1x2 metri e mi caricherò di preoccupazioni esistenziali come: "Sopravviverò a -30°?" e "Che sapore avrà la tenera renna?". Ma, soprattutto, sono eccitato per la missione che ho deciso di intraprendere, nome in codice cosacavaddufriddu. Rullo di tamburi... (colonna sonora: quella di 2001 Odissea nello Spazio) Sarò il primo uomo al mondo a mangiare un caciocavallo ragusano sopra il circolo polare artico. Spero di non deludere i miei genitori e tutti quelli che hanno grandi aspettative in me e nella mia missione. Tu, sì, proprio tu, assetato di dettagli tecnici sull'Erasmus: pazienta! Il prossimo post sarà più tecnico. Promesso.

Pensiero del giorno: mai correre in curva sulla neve.

Canzone ascoltata: Fat Boy Slim, Smells Like Teen Spirit REMIX

domenica 28 gennaio 2007

Si comincia

Sorseggio un té nero alla vaniglia, per nulla tipico del paese in cui mi ritrovo. Avrei mille e mille cosette da fare, sistemare, compilare, scrivere... Ma mi ero ripromesso di inziare un blog riguardo la mia esperienza Erasmus, e stavolta vorrei mantenere la promessa. Così, ecco il primo post; primo, spero, di una lunga serie. L'idea di base sarebbe uno al giorno... Ma non temete, non ne avrò il tempo.
Fatto oggi: siamo stati a pattinare sul ghiaccio ("pattinare" è una parola grossa: è stata circa la settima volta nella mia vita), abbiamo mangiato un kebab davvero pieno di carne, siamo tornati a casa a piedi.

Pensiero del giorno: sono tornato a casa a piedi con meno tredici gradi e ho ancora abbastanza sangue in tutte le estremità del corpo. Non avrei mai creduto di esserne capace.

Canzone ascoltata: Chris Cornell, You Know My Name