lunedì 9 luglio 2007

Ebbene, sì: penso!

Pensando (ebbene, sì: penso!) alla fine del blog, mi perdo tra le decine di foto che avevo messo da parte in attesa di pubblicazione e che ancora non ho pubblicato.

Le guardo, una per una, e penso: sarà interessante? Banale? Esteticamente gradevole? Per me ognuna di quelle foto ha un significato particolare, che la insaporisce e la rende degna di pubblicazione sul prossimo numero di National Geographic; dovrei però, almeno in parte, tentare di spiegare quello che c'è "dietro" (a parte chi scatta la foto), o per chi legge una foto sarà poco più di un ammasso di pixel. Ma è lecito provare a trasmettere un pensiero, un'emozione, un ricordo legato ad un'immagine? Probabilmente ci si dovrebbe chiedere non tanto se sia lecito, ma piuttosto se non sia un'impresa così ardua da essere vana.

Ripenso a quando tanto tempo fa, non riuscendo ancora cogliere al volo le parole inglesi, potevo semplicemente immaginare il significato delle canzoni straniere che ascoltavo; così, una canzone d'amore diventava una canzone esistenziale, e "Non guardare al passato con rabbia" diventava una dichiarazione d'amore. Così, nelle gallerie d'arte, non ho mai letto le didascalie e le interpretazioni critiche delle opere; non è meglio avere con l'arte un primo approccio ignorante e spontaneo, genuino e privo di preconcetti, piuttosto che uno razionale e consapevole?

Poi, dopo aver studiato l'arte a scuola, e dopo aver acquisito la capacità di capire al volo i testi inglesi, le opere hanno perso un pezzettino della loro poesia: le canzoni parlano di ciò per cui sono state scritte, non di quello che penso io, e i dipinti devono essere contestualizzati ed analizzati, prima che contemplati. Non che ci sia solo del male, in questo, ma potendo scegliere tra una fredda conoscenza e una emozionante ignoranza, i miei due lettori cosa sceglierebbero?

In questo post, ho scelto io per voi. Ecco delle foto sparse, di varia origine, per le quali non spenderò una parola di più. Mai. E questo - con mio grande sollievo misto a nostalgia - accelera ancora di più la fine del blog, che potrebbe concretizzarsi perfino nel prossimo post.

Pensiero del giorno: "they say an end can be a start", cantato dai Phoenix United, aveva tutt'altro significato nella mia mente...

Canzone ascoltata: Mamas & Papas, Dream a little dream of me

venerdì 6 luglio 2007

Blackjack!

In Finlandia puoi trovare tavoli da blackjack in qualsiasi pub che si rispetti. Compri le fiche, ti siedi, giochi. Le fiche che ti rimangono alla fine del gioco - supponendo che, stranamente, te ne rimangano - le cambi con vero denaro alla cassa del bar. Di solito ti rimane un euro, e lo cambi soltanto perché hai comprato un numero di fiche multiplo di 5 e la puntata minima è 2 euro. Peccato - una fortuna per la mia famiglia - che io abbia scoperto le gioie di questo gioco solo due settimane prima della mia partenza: giusto il tempo di assuefarmi, poi via.

Cominci a raccontare di aver giocato in diversi locali, e prima o poi qualcuno fa la fatidica domanda: "hai vinto?"; poi, colpiti da un lampo di genio comico, correggono il tiro: "anzi, quanto hai perso?", e ridono.

Ora, se dici "ho perso 30 euro al blackjack in 10 minuti" non ti aspetti facce compiaciute, e in effetti vieni guardato un po' male - anzi, qualcuno prende l'elenco telefonico perché vuole chiamare la prima comunità di recupero disponibile. Se poi aggiungi "ero l'unico che in quella mano puntava solo il minimo giocabile", le persone posano l'elenco telefonico. Poi fai presente che eri lo zimbello del tavolo, dove decine di persone puntavano 20-30 euro per mano mentre sulla tua casella c'era una solitaria fiche da 2 euro: "la croupier vedeva la mia puntata e mi guardava compassionevole", e i parenti ti dicono "hai fatto bene!". Ma è solo quando dici che il giorno dopo hai recuperato tutto il perduto, che la gente torna a salutarti quando ti incontra per strada.

In effetti la foto dove punto il cellulare (in alto a sinistra) e quella dove mi gioco la camicia (al centro a destra) sono solo "simboliche". E poi, ci sono giocatori peggiori di me...


Pensiero del giorno: tutto fa assuefare.

Canzone ascoltata: Rage Against The Machine, Calm like a bomb

Irminio vs. Aura

Ancora non posseggo una panoramica del fiume Irminio, e forse non ne possiederò mai. Ma l'Irminio sarà sempre nel mio cuore, soprattutto dopo quella gita alla sua foce fatta alle elementari. Che ricordi...

Invece, ecco pronta una panoramica dell'Aura:


Pensiero del giorno: ascolto spesso anche musica italiana, giuro!

Canzone ascoltata: Jeff Bucley, So Real

giovedì 5 luglio 2007

"Have fun" (post ripescato)

Eh sì, i nordici hanno davvero un carattere freddo. Il 30 maggio mando una email al mio tutor (in foto), dicendogli che per me è l'ultimo giorno in Finlandia; in serata andrò da Onnela, come tutti gli altri, per gli addii (nb: l'ingresso è gratuito). Ero sicuro di ricevere una risposta tipo "ci sarò sicuramente per salutarti!", e invece leggo: "Tomorrow I have to work. Have fun!"
Ok, devi andare al lavoro... Ma passare cinque minuti da un locale con ingresso gratuito per salutare una persona che hai visto per cinque mesi e che non rivedrai mai più? No, eh?

Ma gli voglio bene lo stesso.

Pensiero del giorno: Shpalman, aiutami tu!

Canzone ascoltata: Fatboy Slim, Praise you

mercoledì 4 luglio 2007

La colonna sonora delle notti nordiche

Solo una cosa ho da rimproverare al freddo ma accogliente Paese che mi ha ospitato per cotanto periodo - cinque interminabilii mesi, trascorsi in un battito d'ali. Il fatto che bere - bere alcool, e berne davvero parecchio - sia un gioco. Dovunque tu vada, e a qualsiasi ora, puoi trovare persone con almeno una birra in mano; e non si tratta di intenditori, che gustano la birra, e la pretendono spillata da mani esperte in larghi bicchieri di vetro: la porcheria più economica è più che sufficiente, se è adatta per ubriacarsi presto. Se Onnela è pieno come un uovo, il mercoledì sera, non è perché il locale sia particolarmente accogliente o la musica piacevole: è perché il mercoledì la birra costa un euro, e non importa che tale birra sia poi una sorta di acqua colorata e amarostica; è alcolica, perciò va bene. Dopotutto, c'è gente molto timida lassù, e per i più alzare un po' il gomito è l'unico modo per allentare quanto basta dei freni inibitori particolarmente stretti.

E' zeppo di gente ubriaca, la sera, il paese più avanzato al mondo, incubo e delizia di ogni epatologo; e il rumore di bottiglie rotte sull'asfalto, insieme ai gorgheggi di gente ancora solo alticcia, è la colonna sonora della notte del nord. Bere è un gioco, niente più di un gioco.

Jeff, aiutali tu a capire che bere non è (sempre) un gioco.

Nella foto a destra in basso: la fila per andare ai bagni pubblici durante il Vappu.
A sinistra in alto: un altro che beve per gioco; ma, in questo caso, davvero per gioco.

Pensiero del giorno:
Ecco il problema di chi beve, pensai, versandomi da bere. Se succede qualcosa di brutto si beve per dimenticare; se succede qualcosa di bello si beve per festeggiare; e se non succede niente, si beve per far succedere qualcosa.

Charles Bukowski

Canzone ascoltata: Jeff Buckley, Lilac Wine

The Sicilian job

Altra bipartita: cosa sta facendo nella foto il nostro "intrepido" eroe? Sta forse provando ad autodecapitarsi con la finestra? Oppure vuole farla finita perchè ha dimenticato di cambiare le lenzuola negli ultimi 4 mesi?

Forse è solo entrato dalla finestra nella camera di una amico assente; sta rubando lenzuola, materasso e una - una! - pantofola; spera che l'amico, tornato a casa, pensi: "Non è possibile! Solo io ho la chiave di camera mia!" e impazzisca...

L'amico tornerà in camera sua in nottata. Per fortuna, sarà solo: l'uomo in rosso non ha rovinato alcunché, con sua grande gioia - o con suo rammarico?

Pensiero del giorno: continuare a postare di eventi passati è una forma di gustosa nostalgia.

Canzone ascoltata: Maria McKee - If Love Is A Red Dress

martedì 3 luglio 2007

Alla Cloetta Fazer

Questa volta una foto bipartita dovrebbe essere sufficiente. Contenuto: visita guidata alla Cloetta Fazer (la "Fabbrica di cioccolato") durante l'Helsinki Trip. No, purtruppo - con mio grande rammarico - non era la stessa fabbrica di cioccolato e dolciumi di cui Willy Wonka è proprietario.

In alto, una slide della presentazione introduttiva in cui si dice che la Fazer ha il diritto esclusivo (non so di preciso in quali giurisdizioni) di vendere cioccolato incartato in carta blu.

In basso, la zona all'interno della fabbrica in cui ai visitatori è concesso mangiare tutta la cioccolata che vogliono, in maniera del tutto gratuita. Peccato che in questa zona siano del tutto assenti le tavolette più pregiate (e.g. quelle con nocciole, o mandorle).

Tirchietti... ma in fondo simpatici.

Pensiero del giorno: durante il mi soggiorno in Finlandia, Babbo Natale l'ho visto; Batman l'ho mancato per un pelo; stringere la mano anche al grande Wonka sarebbe stato davvero troppo.

Canzone ascoltata: Head Automatica, Beating Heart Baby

Fine del rebus, inizio delle nostalgie

Abbiamo una vincitrice, che ha partecipato al concorso "per altre vie". Un affezionato (???) lettore aveva suggerito la soluzione "pasta con la salsa", avvicinandosi alla soluzione... senza però arrivarvi completamente. Una affezionatissima (!) lettrice, notando con arguzia che un dialetto vicino al Catalano è il dialetto sardo, è arrivata invece alla soluzione corretta: "Pasta con la Sarda", dove la "sarda" è la simpatica Silvia (ciao Silvia!).

Non preoccuparti, "anonimo" lettore; prenderemo comunque una birra dal Mastro, prima o poi.

Infine, in prossimità della chiusura del blog, ecco una foto 2x2 dell'Helsinki trip (30 marzo 2007). In basso a sinistra, il Design Museum con in corso una mostra dedicata alla Formula 1; ho sollevato con le mie mani un vero pneumatico da Formula 1 (sono leggerissimi!) e ho provato a sedermi nel sedile usato da Barrichello, che probabilmente porta 3-4 taglie meno di me. In basso a destra, due statue all'ingresso della stazione ferroviaria. Dove le avrò già viste? In un film, credo...

Pensiero del giorno: è già tutto così lontano...

Canzone ascoltata: Jeff Buckley - Grace