giovedì 15 marzo 2007

Nel raggio di 2 km

Cosa si può trovare a Turku nel raggio di 2 km?
Niente; eccetto campi da basket indoor e outdoor. Campi da calcio indoor e outdoor. Campi di atletica. Una piscina piccola, e una olimpionica. Una parete attrezzata per il wall climbing. Sette aree pubbliche attrezzate per lo skateboard. Piste da pattinaggio sul ghiaccio, con campi da hockey incorporati, indoor e outdoor. Una bmx track per rollerblade, skateboars, mountan bike acrobatica. Campi da floorball e squash. Campetto da minigolf. Palestre. Aree attrezzate per musicisti. Palestre specializzate in arti marziali (karate, taekwondo, kendo, asahi, e tutta un'altra serie con nomi esotici impronunciabili). Megazone lasergame (tipo softair, o paintball, ma con armi a raggi infrarossi). Biliardi. Tavoli da ping pong. Campi da calcio e da tennis. Aree attrezzate per il canottaggio sul fiume. Campi da pallavolo e beach volley; croquet e frisbee. Piste ciclabili in ogni dove. Una dozzina di librerie, tra generiche e specializzate. A due passi dai due chilometri, impianti da sci, snowboard, cross-country skiing con neve artificiale.
Devo continuare?

Questa è una delle cose che mi mancherà di questa uggiosa cittadina.
In foto: non avendo foto recenti né pertinenti... Un temporale a San Benedetto del Tronto.

Pensiero del giorno: se qualcuno sapesse come ho conosciuto la (strepitosa!) canzone del giorno...

Canzone ascoltata: Head Automatica, I shot William H. Macy

mercoledì 14 marzo 2007

The Learning Agreement Nightmare

Ovvero l'incubo della burocrazia! Perché le materie che studiamo qui in Finlandia hanno contenuti del tutto differenti da quelle di Catania. Nella nostra bella isola studiavamo programmazione, algoritmica, matematica... Qui è tutto elettronica o IT (per favore, non chiedetemi anche voi cos'è!). Ma non è questo il problema: perché è comunque interessante, e per di più è complementare ai miei precedenti studi; mi arricchisce. Il vero problema è che, diversamente da quanto si può fare in altre università, non posso inserire nel mio piano di studi materie estere direttamente: devono essere convalidate col nome di materie locali. Ma quale professore convaliderebbe "Process Innovation Development" con "Computabilità"? Davvero pochi. E, se non conoscono bene il meccanismo o non hanno esperienza diretta di Erasmus, come biasimarli? D'altro canto, come fa uno studente a riempire un modulo di corrispondenze che non hanno niente di pertinente? E a coordinare i pareri di 12 professori differenti da qualche migliaio di kilometri di distanza? Siamo ancora al lavoro sul modulo, e in ritardo di circa due mesi.
Per fortuna ci sono gli iso kebab di Milan Pizza a consolarci...

Pensiero del giorno: bella la canzone indicata qui sotto... Per studenti universitari siciliani è davvero dolce e nostalgica. In particolare, per studentesse che studiano un po' più a nord.

Canzone ascoltata: Simone Cristicchi, Studentessa Universitaria

venerdì 9 marzo 2007

Tra i motivi per cui piangere

Ci sono tanti motivi per cui si può piangere. Uno di questi è andare in giro per il proprio dipartimento nell'università estera e constatare di persona quello che già si conosceva da una vita: tutto è ordinato, pulito, nuovo, efficiente, funzionante; ideale. Il bagno è pulito come quello di casa; le porte si aprono per mezzo di magiche schede magnetiche che è sufficiente accostare alla serratura; la biblioteca è ricca di libri su di un sistema operativo uscito sul mercato una settimana fa; i professori stampano le slides per te, e te le fanno trovare sul banco prima di iniziare la lezione. Ma non è ancora arrivato il momento triste: anche perché sai che il tuo Paese investe una miseria nell'istruzione, le vecchie serrature meccaniche svolgono il proprio compito con dignità e i tuoi professori - alla maggior parte dei quali non hai proprio nulla da rinfacciare - devono seguire 150 e non 15 studenti per lezione, e questo rende impossibile fornire a tutti le slides belle e pronte. Poi un professore locale ti mostra dove puoi studiare per il progetto di gruppo previsto da una delle materie; ti porta in una stanza con un pc dedicato ad un robot con di dieci differenti tipi di sensori, che fra qualche giorno potrai utilizzare autonomamente entrando con la tua tessera; ma potresti preferire un progetto dedicato al riconoscimento vocale e a tal fine ti mostra un'altra stanza, completamente insonorizzata, con televisore al plasma e altoparlanti da studio di registrazione, controllata da due workstations dotate di schede audio multicanale - cavi schermati, ovvio - dove "puoi fare esperimenti, se sei interessato al suono digitale". Con la tua scheda magnetica. È allora, in quel preciso istante, che tutte le statistiche e gli aneddoti che hai sempre conosciuto sulle differenze tra gli altri Paesi e il tuo si concretizzano in una immagine: un abisso, che ti si apre davanti, e ti sussurra che tra due mesi e mezzo sarà tutto finito. Rassegnati, non avrai mai il tempo di utilizzare davvero quello che ti viene offerto. E tornerai a lottare in battaglie ben più importanti, come quella per implorare un rotolo di carta igienica in bagno - almeno in quelli a pianterreno, per la miseria! È allora che vorresti piangere come un bambino.

Studenti finlandesi: sfrutteranno tutto il potenziale che è offerto loro? E noi, lo sfrutteremmo?

Qui si trovano le prove della battaglia. In foto: un altro motivo per piangere.

Pensiero del giorno: la notte è più feconda, per produrre pensieri del giorno.

Canzone ascoltata: Rocket Scientists, Sky Is Falling

domenica 4 marzo 2007

Ode a Chiambretti

Il titolo del post è solo un omaggio al grande Piero. Per rimanere on topic, poiché non è un blog opinionistico o politico ma un blog "di viaggio", allego una foto della cucina comune; luogo dove oggi a mezzogiorno una ragazza ceca, un ragazzo finlandese e uno americano hanno gustato dell'ottima provola ragusana.

Pensiero del giorno:
hai sempre sognato di vedere una cucina Erasmus? Beh, il magnanimo Eugenio ti dà l'occasione di guardarne una :)


"Canzone" ascoltata: Famiglia Facchinetti, Vivere normale

Ascoltando "Canzoni"

Ecco il segreto di una piacevole permanenza all'estero: il dizionario. Ovviamente sono ironico... Non c'è nessun segreto: il dizionario è palesemente fondamentale in qualunque viaggio! Ed ecco la vera utilità delle traduzioni dal latino e dal greco: cultura? Strutturazione del pensiero? Forma mentis? Ma no: serve per arrancare un po' meno nella traduzione da lingue sconosciute, ignare dell'esistenza di articoli e preposizioni, quali la lingua finlandese. Anche qui, sono ironico: si arranca in modo tale e quale. Nessun segreto.
...ma cosa vuol dire giuria di qualità? A Mortisia che canta durante una colica renale danno i massimi voti, a dei bravi giovani una stentata sufficienza, a un fossile che gracchia banalità un voto da bacio in fronte. Mah... E il pubblico! Quella volta che azzeccano il giudizio di una canzone da terza elementare con uno che rantola "mmmh... si" come se fosse sul patibolo, il pubblico li fischia. Ri - mah. E infine Pippo! Che quando Mango dice quella cosa sull'albero delle fate... invece di dargli uno schiaffo e dirgli: "Svegliati, idiota!!!", cambia discorso. Suvvia, un po' più di carisma! Ovviamente parlo del Festival della Canzone Italiana, che la Rai ha benevolmente reso disponibile online per gli italiani all'estero. Ma non approfondiamo, o la colica viene anche a me. Brrr.

Pensiero del giorno: è una fortuna, per molti "cantanti", che io non sia un sanguinario dittatore.

Canzone ascoltata: Simone Cristicchi, Ti regalerò una rosa