Ebbene, sì: penso!
Pensando (ebbene, sì: penso!) alla fine del blog, mi perdo tra le decine di foto che avevo messo da parte in attesa di pubblicazione e che ancora non ho pubblicato.
Le guardo, una per una, e penso: sarà interessante? Banale? Esteticamente gradevole? Per me ognuna di quelle foto ha un significato particolare, che la insaporisce e la rende degna di pubblicazione sul prossimo numero di National Geographic; dovrei però, almeno in parte, tentare di spiegare quello che c'è "dietro" (a parte chi scatta la foto), o per chi legge una foto sarà poco più di un ammasso di pixel. Ma è lecito provare a trasmettere un pensiero, un'emozione, un ricordo legato ad un'immagine? Probabilmente ci si dovrebbe chiedere non tanto se sia lecito, ma piuttosto se non sia un'impresa così ardua da essere vana.
Ripenso a quando tanto tempo fa, non riuscendo ancora cogliere al volo le parole inglesi, potevo semplicemente immaginare il significato delle canzoni straniere che ascoltavo; così, una canzone d'amore diventava una canzone esistenziale, e "Non guardare al passato con rabbia" diventava una dichiarazione d'amore. Così, nelle gallerie d'arte, non ho mai letto le didascalie e le interpretazioni critiche delle opere; non è meglio avere con l'arte un primo approccio ignorante e spontaneo, genuino e privo di preconcetti, piuttosto che uno razionale e consapevole?
Poi, dopo aver studiato l'arte a scuola, e dopo aver acquisito la capacità di capire al volo i testi inglesi, le opere hanno perso un pezzettino della loro poesia: le canzoni parlano di ciò per cui sono state scritte, non di quello che penso io, e i dipinti devono essere contestualizzati ed analizzati, prima che contemplati. Non che ci sia solo del male, in questo, ma potendo scegliere tra una fredda conoscenza e una emozionante ignoranza, i miei due lettori cosa sceglierebbero?
In questo post, ho scelto io per voi. Ecco delle foto sparse, di varia origine, per le quali non spenderò una parola di più. Mai. E questo - con mio grande sollievo misto a nostalgia - accelera ancora di più la fine del blog, che potrebbe concretizzarsi perfino nel prossimo post.
Pensiero del giorno: "they say an end can be a start", cantato dai Phoenix United, aveva tutt'altro significato nella mia mente...
Canzone ascoltata: Mamas & Papas, Dream a little dream of me